“Ogni neonato che aiutiamo a venire al mondo con dolcezza, ogni neonato che allattiamo, ogni madre che proteggiamo, sosteniamo, onoriamo,

è un passo avanti verso una società globale sana e in pace.” Ibu RobinLim

giovedì 6 dicembre 2012

"Io non penso, io osservo!"

 E sei finalmente arrivato!
Angelo mio, mia meraviglia!
Alla fine ti sei fatto attendere... 10 interminabili giorni dopo il presunto termine... dieci giorni di aspettative, ansie, stanchezza, paura, fatica... ma poi finalmente sei nato.
Mi hai travolto. Con la tua forza, le tue dimensioni, la tua voglia di vivere. Sei nato tutto in una volta! Ci siamo giocati tutto il travaglio in un attimo e poi quasi ti stava mancando il coraggio di percorrere quell'ultimo tratto che ti avrebbe condotto tra le mie braccia. Ti ho aiutato. Ho dovuto spingerti "fuori dal nido" e farti volare. Spingere, spingere! Quanta fatica mi hai fatto fare ragazzo mio! Ma ce l'abbiamo fatta.
E ora sei qui, accanto a me. E sei già grande.
Tra poco è Natale. Ma io sono ancora ferma a quel 20 Agosto, quando per la prima volta ho potuto vedere i tuoi bellissimi occhi perdersi nei miei. Quasi non riesco ad accorgermi del freddo che sta arrivando. Sento ancora il caldo afoso ed opprimente della notte nella quale hai scelto di nascere, la notte più calda dell'anno. Ed invece hai già più di 3 mesi. E cresci in fretta.
Sono passati 4 mesi dal mio ultimo post. E mi sembrano solo 4 giorni. 
Con gli altri figli il tempo non passava mai e non vedevo l'ora che crescessero per lasciarmi finalmente il tempo di riprendere fiato.
E tu invece mi scorri via tra le mani, come il tempo che è passato così velocemente dal tuo arrivo ad oggi. Figlio mio, dolcissimo mio tesoro... lasciami il tempo di raggiungerti. Forse sto davvero invecchiando, e non riesco a starti dietro, e mi sento sempre in rincorsa dietro ai tuoi velocissimi progressi. Mi sembra ieri che stretto al dito di tuo fratello ti presentavi al mondo, ed invece sei già grande come nella foto che ti ho appena scattato (realmente ieri) mentre aspettavi tua sorella fuori da scuola.
Arrivo anima mia! Ti sto dietro. Un po' arranco, è vero, ma sono pur sempre la tua mamma. E ti sono sempre vicino. Sempre e comunque. Forse, adesso, non sento più il bisogno di "tirarvi per la manina" pensando a come fare per farvi crescere bene, forse adesso, con te, non devo fare altro che esserci. Solo esserci. Starti accanto, non davanti! Pronta ad accoglierti se dovessi stancarti. Pronta a rialzarti se dovessi cadere. Ma non di più. Ti ho spinto con fatica fuori dal mio ventre. Ma ora tu hai preso il volo e vai veloce, da solo. Io sono qui. Ti osservo. Ti accolgo. E mi godo lo spettacolo della tua crescita. Con estrema, eccezionale, serena fiducia. Finalmente!
"Io non penso, io osservo." M.Montessori

Una Nascita alla Volta, Una Mamma alla Volta...


mercoledì 25 luglio 2012

Dentro e Fuori dal Nido


Sono sotto l’ombrellone e li osservo.
I miei figli. (Quasi) 11 e 6 anni. Abbasso un po’ lo sguardo e osservo anche l’ultimo arrivo, ancora racchiuso nel mio grembo, poche settimane prima della sua nascita.
Uno è dentro, gli altri sono fuori. Da me, dal mio corpo.
Uno necessita del massimo contenimento possibile. Avvolto completamente dalle mie viscere, vive solo grazie al cibo e all’aria che mi attraversano. E’ totalmente dipendente da me. Da chi si mette al servizio della Vita affinchè il Miracolo possa compiersi ancora una volta. 
Gli altri vivono indipendentemente da me. Mangiano, respirano, si muovono autonomamente. La loro vita non dipende dalla mia. Per loro non sono “assolutamente indispensabile”.  Forse. Fino ad un certo punto almeno....
Ed è così che mi trovo a vivere un’estate di dinamiche davvero complesse e nello stesso tempo paradossalmente intrecciate l’una con l’altra.
Da un lato la gravidanza.
Il massimo contenimento. Protezione, massima responsabilità, accettazione totale, completo dono di se stesse. Fare spazio, estrema modificazione di sè.  In una parola: ACCOGLIENZA
E mi viene in mente l’immagine del cerchio che avvolge. Un abbraccio che contiene, ampio, morbido, ma che deve allargarsi sempre di più, e che pur rimanendo ancora chiuso, con le mani serrate, lascia spazio anche all’altro. Ogni giorno sempre più. E penso a quanta poca importanza la nostra cultura dà a questo abbraccio, a questo atteggiamento di accoglienza, a questo contenimento, privando il nascituro di un tale carico positivo, in nome di una gestazione che non si deve notare, che non deve disturbare e modificare troppo.
Dall’altro lato, la pubertà. La preadolescenza.
Due estremi apparentemente opposti. quasi una generazione a dividerli. Apparentemente.
Se osservo il mio ragazzo, infatti, vedo un ometto alto quasi come me, con un numero di piede più grande del mio e con il corpo in subbuglio. E vedo appunto un ragazzino pronto a lasciare il nido. Ad uscire dal pancione.
Già. Perchè in fondo la dinamica della gestazione e della “esogestazione” (i primi nove mesi di vita del bambino fuori dal corpo materno) si ripropone più e più volte nel corso della vita. Ed è così che ora vedo il mio ragazzo quasi pronto per attraversare un nuovo “canale del parto” che lo farà nascere ancora una volta. Non più solo fuori dal corpo della mamma, ma anche un passo fuori dal nido della mamma! Un passo che lo porterà a sperimentarsi nei primi voli da “uccellino quasi adulto”.
Ed è così che dopo l’ACCOGLIENZA, si sperimenta l’arte del “LASCIARE ANDARE”  e dello “SPINGERE FUORI”.
Dinamiche opposte, ma in fondo, due facce della stessa medaglia.
Posso lasciare andare solo ciò che ho precedentemente accolto e trattenuto.
Posso permettermi di “spingere fuori” senza sensi di colpa o senza paura di sbagliare, solo coloro a cui so di aver donato tutti gli strumenti necessari per poter volare in completa sicurezza. E loro possono desiderare vivere una vita nuova solo quando si sentono sicuri di poterlo fare con serenità ed equilibrio. Solo quando hanno sotto le ali un bagaglio di affetto e sicurezza accuratamente predisposto nei periodi precedenti. E solo quando sanno... di poter comunque fare ancora, qualche volta, ritorno al loro nido sicuro!
E solo il sottile istinto di mamma è in grado di percepire quando è davvero arrivato il momento giusto. La mamma per prima percepisce i segnali che la Natura invia al corpo suo e dei suoi figli, lei per prima comprende a quale stadio di sviluppo la famiglia è arrivata. Lei conosce se stessa e i suoi figli meglio di chiunque altro.
Sempre che glielo si permetta. Sempre che le si garantisca piena fiducia nelle sue competenze.
Lei sa quando è arrivato il momento di partorire. Lei sa quando deve spingere fuori dal proprio corpo il corpo del suo bambino. Lei sa come accogliere, accudire o lasciare andare il proprio bambino.  Sia che esso sia neonato, che abbia 6 mesi o un anno, sia che ne abbia 5 o 11.
Una mamma lo sa.  E lo sa molto prima dei padri, dei medici, delle nonne o delle amiche...
Ed è così che saprà sempre orientarsi in questa altalena di dinamiche “dentro e fuori” e di “accoglienza e spinta”.
Ed eccomi, sotto l’ombrellone, a far sentire la mia voce di “mamma che sa” (o almeno che ci prova!!!) superando quella titubante di nonna e papà, forzando il mio uccellino più grande ad uscire dal nido! 
“sì, sei pronto! puoi andare! hai tutto quello che ti serve. mamma e papà ti hanno dato tutto. supera la tua paura. abbi fiducia. Vai! ... vai in vacanza con l’oratorio da solo! gestisci il tuo corpo, i tuoi oggetti, le tue emozioni, le tue relazioni. Vola da solo per una settimana. Quando tornerai il tuo nido sarà ancora qui per accoglierti di nuovo. Ma solo per il tempo di caricare di nuovo le energie e le valigie, subito pronto per il tuo prossimo stupendo volo!”
E allo stesso modo sento quella stessa mia voce anche oggi, a pochi giorni dall’imminente parto. Parlo a me stessa e all’uccellino che è dentro di me:
“sì, siamo pronti! possiamo andare! puoi uscire e io posso lasciarti andare. abbiamo tutto quello che ci serve. superiamo le nostre paure e abbiamo fiducia! Andiamo! affrontiamo la paura di volare e lasciamo questo nido. ormai troppo scomodo per entrambi. vola mio uccellino! è già pronto un nuovo nido per te. l’abbraccio chiuso del mio ventre si trasformerà in quell’abbraccio semi aperto che ti permetterà di entrarne e uscirne ogni volta che vorrai. fino a quando entrambi ne avremo bisogno. fino a quando entrambi saremo pronti per un altro volo.”
E concludo questo girotondo di dinamiche osservando la mia secondogenita.
Piccola donna che con il suo continuo “entra-esci” dal mio abbraccio mi ha reso ben chiara questa danza continua.
Lei che, lasciata la prima infanzia, sta entrando in una nuova dimensione. Lei che non ancora volata fuori dal nido come il suo fratellone grande, si prepara a quel viaggio giorno dopo giorno. Con continui piccoli saltelli dentro e fuori dal suo spazio. Un po’ sul bordo del nido, un po’ appena fuori, un po’ ben rannicchiata al suo interno. Sta preparando le sue ali. Sta iniziando a preparare i bagagli per le sue avventure future. Deve fare il pieno di sicurezza, conoscenze, competenze ed affetti, per potersi sentire pronta di partire quando toccherà a lei.
Care mamme, permettetevi di vivere dunque ogni fase per quello che è e per quello che dà. Ogni momento è importante. Ogni attimo è propedeutico al successivo. Non saltate le tappe. Non nascondetele. Ma vivetele fino in fondo. Non invertitele. Potrebbe essere pericoloso.
Potrebbe essere pericoloso  “spingere fuori” un neonato dal nido, dal vostro abbraccio semiaperto, in nome di una inesistente precoce autonomia. Così come potrebbe essere pericoloso trattenere in un abbraccio serrato un uccellino ormai troppo grande solo perchè non abbiamo avuto modo di preparare insieme a lui il bagaglio adeguato per affrontare i suoi primi voli.
Osservate i segnali, indagate voi stesse, leggete il bambino che avete davanti... la risposta la abbiamo sotto i nostri occhi!
Buon volo a tutti!

venerdì 25 maggio 2012

Fare Spazio

Quando si hanno due bambini di sesso ed età diversi, l'arrivo del terzo comporta necessariamente dei cambiamenti logistici. La cameretta diventa quindi oggetto di mille dinamiche. Organizzative, psicologiche, emotive. Sistemare, riorganizzare, spostare, modificare. Sono azioni impegnative. 
Per di più in questi giorni il caldo inizia a farsi sentire e il pancione aumenta a dismisura portandosi dietro maggiori difficoltà di movimento e agilità.  Ed è così che mi ritrovo a desiderare di essere Alice nel Paese delle Meraviglie, dove tutto è relativo e tutto si può modificare. Anche le dimensioni delle stanze e del mobilio! Vorrei trasformare il pesantissimo vecchio armadio di 40 anni fa in un piccolissimo armadietto da infilare in tasca e trasportare senza fatica,  senza alcuna confusione, senza lasciare tracce !!(specialmente sul parquet, reso ormai irriconoscibile  per via degli innumerevoli graffi)!

Ma si sa, i bambini portano un certo scompiglio.
Il loro arrivo non è mai in sordina. Quasi mai composto e silenzioso. Sono la Vita che irrompe e che ci spinge ad andare avanti.  Con impeto e forza. Obbligandoci a dei cambiamenti. Ed è così che le modifiche in casa diventano simbolico movimento di apertura e di accoglienza verso il nuovo arrivo.
Fare spazio diventa quindi l'imperativo categorico degli ultimi mesi di gravidanza.
Fare spazio comporta eliminare il vecchio per lasciare spazio al nuovo.
Significa spostare quello che è sempre stato immutato per rendere tutto più funzionale.
Significa rinunciare a qualche elemento ad uso esclusivo personale per metterlo a disposizione di chi arriverà.  Significa cambiare dentro e fuori di sé.

Significare lasciare che il proprio ventre si allarghi, che i fianchi si modellino in modo nuovo, che il corpo faccia spazio alla rapida crescita del bambino dentro di sé.   Ma significa anche dargli uno "spazio mentale". Eliminare vecchie abitudini, vecchi modi di essere, per acquisirne di nuovi. Trovare nuovi equilibri, rendersi più funzionali alla nuova situazione. E significa anche sapersi fermare. Respirare. Meditare. Riflettere.  E cambiare la propria "cameretta mentale" in una cameretta davvero su misura della nuova famiglia!

Purtroppo non mi chiamo Alice e non sono neppure l'ombra della bionda ragazzina del Paese delle Meraviglie! Sono una donna, ormai molto più che ragazzina, e non possiedo nessun biscottino "riduci dimensioni"! Mi tocca quindi faticare per fare scatoloni, liberare vecchi armadi e chiedere aiuto agli uomini di casa per traslocare il vecchio e montare il nuovo!
Già. Alla fatica non si sfugge. Così come non si sottraggono ad essa gli altri figli più grandi, che, disorientati dalla perdita provvisoria dei loro letti e dei loro punti di riferimento, devono fare enorme esercizio di pazienza e di accettazione. 

Proprio come durante un parto.
Proprio come succede sempre nella vita reale.
Una fatica che va semplicemente accettata, attraversata, affrontata. Mettendo in atto tutti gli strumenti che inaspettatamente ci ritroviamo ad avere ed attivando tutte le nostre potenzialità. 
Perché è solo così che il risultato finale sarà davvero eccellente!
Solo affrontando la fatica di un trasloco ci si può regalare una sistemazione migliore.
Solo affrontando i notevoli cambiamenti delle proprie camerette i bambini più grandi iniziano a percorrere  la strada dell'accoglienza serena del fratellino in arrivo.
Ed è solo rendendosi capaci di "fare spazio" in tutti i sensi al nuovo bebè che si inizia davvero ad essere i suoi incredibili genitori!!

martedì 17 aprile 2012

una Festa per la Famiglia


 La "Carovana della Famiglia", promossa in occasione dell'imminente Raduno Mondiale delle Famiglie a Milano, arriva a Rozzano! La città festeggia e apre il dialogo tra le famiglie e l'amministrazione comunale.
Tra le associazioni presenti ci saremo anche noi! Venite a trovarci e partecipate al dibattito!
VI ASPETTIAMO DOMENICA 22 APRILE DALLE 14.30 ALE 18.30 PRESSO LA BIBLIOTECA/CASCINA GRANDE A ROZZANO (MI)!!

domenica 15 aprile 2012

Sondaggio: dove dorme il tuo bambino?

Dato l'argomento di grande interesse per tutti, vi invitiamo a partecipare al sondaggio lanciato dal Melograno. "Dove dorme il tuo bambino?" Dedicato ai genitori di bambini da 0 a 3 anni. Potete anche selezionare risposte diverse contemporaneamente.... d'altronde in questo campo.., ogni giorno è una storia a sé!
Partecipate numerose e passate parola! Siamo curiose di sapere dove dormono davvero i nostri figli!!! E siate sincere!!!  Il sondaggio si chiude tra una settimana!

Nanna e Dubbi

Inizio questo post condividendo con voi questo stralcio di mail di una mamma del Melograno:

"....con l'inizio dello svezzamento ha iniziato a risvegliarsi, inizialmente per pochi minuti e una/due volte al massimo. con un pò di tetta prima e acqua poi nel giro di una ventina di minuti si riaddormentava e lo rimettevo nel suo letto. da quando ha messo i dentini quando si sveglia non ne vuole più sapere di tornare nel suo lettino. ho provato a fare qualche notte rimettendolo giù tutte le volte che si riaddormentava, ma il risultato era semplicemente un risveglio ogni 20 min per lui e notti insonni per noi. al che abbiamo deciso di portarlo nel lettone e li, se non ha disturbi particolari, dorme bene.... noi dormiamo meglio, ne abbiamo parlato e non ci dà particolare fastidio.
Naturalmente quando dici questa cosa in giro ottieni sguardi di riprovazione, come se stessi crescendo un bamboccione, oppure di pena (poveri genitori senza più una vita intima-cosa che tra l'altro non è vera..) e nessuna mamma ha questo problema (ah il mio dorme tutta la notte da quando ha 5 settimane...potremmo aprire un discorso lungo mesi sulla capacità delle madri di promuovere il loro prodotto...)
.... me ne frego di tutto, ma la cosa che davvero mi preoccupa è se sto facendo il bene per mio figlio oppure se gli sto dando troppo. Sono a posto con mio marito. Gli altri, con stizza, sto imparando a ignorarli, quello che mi resta è questo dubbio.... " 

Quello che mi ha colpito non è tanto la dinamica legata alle vicissitudini di sonno di questo bambino. Dinamiche molto comuni e di cui discutiamo spesso nei nostri gruppi, ma è in particolare questa domanda: "....così facendo sto davvero facendo il bene di mio figlio?". Quello che mi colpisce non è il fatto che una mamma si ponga questa domanda. E' ovvia, legittima e direi quotidiana per tutte noi su ogni fronte! Quello che mi colpisce è il contesto.
Ci poniamo questa domanda nel momento in cui non abbiamo alcun segnale che le cose stiano andando male! Mi spiego meglio. I genitori in questione hanno discusso l'argomento, sono entrambi d'accordo sulla possibile soluzione, l'hanno sperimentata con successo e la vivono molto serenamente. Il loro bambino sta bene. E' sano e e cresce bene su tutti i fronti. Dorme molto più a lungo e serenamente di prima. E' apparentemente una situazione tranquilla. Dove sta dunque il problema? Perché mai si sente l'esigenza di chiedersi se si sta facendo tutto bene? Mi sarebbe sembrato più congruo porsi questa questa domanda nel momento in cui questo bambino avesse pianto da solo per ore nel suo lettino da giorni. Da dove proviene dunque questo dubbio atroce in una situazione tanto pacifica?
Questo mi colpisce.
Questo mi rammarica.
Perché questo è lo specchio della nostra società. Dei "fantasmi" che genera la nostra ignorante cultura. Fantasmi di dubbi e timori che insinua nella fragile mente di noi mamme. Fantasmi legati alle indicazioni di una cultura che vuole un neonato assolutamente e precocemente indipendente dalle cure genitoriali e una generazione di ventenni attaccati alla gonnella di mammà! Una cultura che non riconosce la competenza materna e la potenza dell'istinto di accudimento dei genitori, ma che tende a svilire, a denigrare, a deridere... mentendo spudoratamente a se stessa e arrivando a tradire perfino la più utile arma a nostro favore: la solidarietà femminile!
Quale tristezza leggere queste parole!
Quanta solitudine e quante sofferenze celano le apparenti storie perfette delle nostre vicine di casa!
Quanta sfiducia viene generata nelle donne e nella loro competenza materna!
Coraggio carissimi mamma e papà del Melograno! Coraggio perché la risposta al vostro dubbio ce l'avete già dentro di voi. La leggete ogni giorno negli occhi felici di vostro figlio! 

a proposito di NANNA, VI INVITO A LEGGERE ALCUNI INTERESSANTI ARTICOLI SUL NOSTRO SITO NELLA SEZIONE APPROFONDIMENTI: LA NANNA - www.melogranomilanosud.org

giovedì 5 aprile 2012

Sostieni il Melograno!


L’associazione di promozione sociale Il Melograno, centro informazione maternità e nascita, lavora dal 1981 a sostegno delle neo madri, dei loro bambini, della loro “nuova” famiglia. Se hai piacere di sostenerci, puoi versare il 5 per mille, indicando il codice fiscale dell’associazione nazionale sul modello predisposto nella dichiarazione dei redditi 2010
94088100261
Il contributo del 5 per mille ricevuto dalla nostra associazione, è destinato  progetti e iniziative a sostegno della maternità, verificabili presso la nostra associazione. Grazie del tuo aiuto!

mercoledì 4 aprile 2012

Immagini di "Fà la Cosa Giusta!"

Ed eccoci reduci della 3 giorni di fiera FA LA COSA GIUSTA! E' stata una esperienza bellissima, intensa, che ci ha coinvolto molto.  Questo è l'estratto del resoconto dell'ufficio marketing degli organizzatori: 
"L'edizione 2012 di Fa' la cosa giusta! si è chiusa con oltre 67mila presenze. I 29mila mdi spazio espositivo hanno ospitato oltre 700 aziende, associazioni e realtà dell'economia sostenibile, divise nelle 11 sezioni tematiche. Grande la soddisfazione da parte degli espositori che hanno incontrato un pubblico sempre più consapevole ed interessato ai prodotti e ai servizi sostenibili. Il Progetto Scuole ha coinvolto circa 2000 studenti appartenenti a 100 scuole di ogni ordine e grado, che hanno partecipato al fitto calendario di percorsi guidati e laboratori oppure hanno visitato liberamente la fiera. Anche la stampa ha dimostrato notevole interesse. 700 i giornalisti accreditati e un'ampia copertura stampa da parte delle principali testate nazionali e una capillare presenza sugli organi di informazione locale.  Fa' la cosa giusta! è stata caratterizzata anche da un fitto programma culturale: 270 tra incontri, mostre,
laboratori e spettacoli teatrali, tutti molto apprezzati dal pubblico."
Da parte nostra abbiamo potuto distribuire il nostro materiale a quasi 500 donne!! ci ha fatto tanto piacere vedere così tante mamme e future mamme interessate alle tematiche della fiera. che sia un buon segno per il futuro dei nostri figli?? 
Ecco le nostre immagini:

LO STAND
L'ARRIVO
ACCREDITAMENTO ESPOSITORI
L'ALLESTIMENTO


CONSULENZE PRESSO LO STAND

lunedì 19 marzo 2012

il Melograno su You Tube

Vi invitiamo a visionare il nostro nuovissimo canale youtube!
Una selezione dei filmati più significativi o utili che ci piace condividere con voi.
Per il momento sono pochi, ma ne aggiungeremo molti altri. Continuate a seguirci!
http://www.youtube.com/user/melogranomilanosud

Ma scherziamo?!


“Ma è una presa in giro o parlano seriamente??”
Giuro che questo è stato il primo pensiero che mi ha attraversato la testa quando ho letto questo articolo che proviene direttamente dal sito ufficiale della Regione Lombardia. Ve ne riporto un estratto:
8 marzo 2012 
... Nel giorno della festa della donna il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha voluto recarsi alla clinica Mangiagalli a Milano per salutare le mamme ricoverate al secondo piano del centro nascita più grande d'Italia, tra i più prestigiosi d'Europa....
Formigoni ha salutato alcune puerpere nella giornata internazionale della donna. In particolare mamma Laura di 31 anni ha detto sorridente accanto al presidente nella sala culle: “A 11 ore dal parto sono già in piedi! - È tutto merito dei medici e di coloro che collaborano per far funzionare questa struttura".... Mangiagalli protagonista - con la sua storia di oltre 100 anni e la sua eccellenza - anche nella giornata della donna. Qui, nel 2011, sono nati 6.721 bambini: Il 36,9 per cento dei parti è avvenuto tramite taglio cesareo....” (Lombardia Notizie)  

Sono rimasta senza parole per un po’!!!
Già in piedi a 11 ore dal parto???? Grazie all’eccellenza della sanità lombarda???
MA STIAMO SCHERZANDO???
Scusate ma non sono scema e non mi piace essere presa in giro!!
Una donna qualsiasi in buona forma fisica con una gravidanza fisiologica e un parto vaginale naturale senza complicanze a 11 ore dal parto potrebbe correre una maratona! Da sola, senza bisogno di alcuna assistenza particolare nel super ospedale milanese! E’ ovvio che sto esagerando... ma lo faccio volutamente, perchè considero quanto scritto un insulto alla potenza generatrice di ogni donna.
Le donne hanno una forza fisica e mentale immensa quando è permesso loro di esprimerla e viverla. Quando le condizioni che la circondano sono favorevoli e di sostegno, quando non vi sono interventi esterni che disturbano o la annientano. Il sottotitolo del nostro blog ha sottolinea proprio questa competenza innata femminile e materna che troppo spesso ci viene derubata! Sì, derubata per trasferirla invece all’esterno, per decantare la bravura di chi invece ha ben pochi meriti.
Donne! insomma! Vogliamo continuare a festeggiare la festa della donna facendo finta che ci interessino gli spogliarelli maschili e uscendo per locali una sera all’anno.. o ci decidiamo ad alzare la testa ogni giorno della nostra vita nel deciso tentativo di riaffermare noi stesse e le nostre immense competenze???
Rompiamo il silenzio e usciamo dal torpore culturale nel quale siamo immerse! Pretendiamo il rispetto! Vero e profondo, in ogni aspetto della nostra vita, primo di tutti quello della nostra competenza a partorire ed accudire i nostri figli. 
Concludo questo amaro commento, sottolineando come uno dei dati riportati per dimostrare l’eccellenza della struttura Mangiagalli sia il numero dei cesarei. Ben il 36%!
Forse il giornalista che ha scritto l’articolo non ha ben presente che un numero così elevato di cesarei indica una struttura molto lontana dalle raccomandazioni OMS circa le buone pratiche per il parto, secondo le quali una struttura dovrebbe avere un tasso di cesarei inferiore al 15%!! Per non parlare dell’enorme numero di nascite annuali!
Come se far nascere 20 bambini al giorno garantisse quella assistenza “one to one” (un  ostetrica per ogni donna) che tanto favorisce il benessere ottimale di mamma e bambino!
Povere donne e povera Lombardia...

Donne e Violenza Ostetrica

Prendendo in prestito alcuni scritti di una ostetrica del Melograno prematuramente scomparsa, e dopo una lunga riflessione condivisa con le altre nostre sedi e la sua fondatrice Tiziana Valpiana, ho deciso di condividere il tema anche con voi. Il tema non è dei più semplici, ma considerato il mese di marzo, direi che è assolutamente pertinente.
Abbiamo appena “celebrato” la festa della donna, e senza entrare nel merito di questa stessa, mi addentro invece nel tema della violenza sulle donne. E ancora più in particolare, nel tema della violenza ostetrica.
Sì, avete capito bene.
Violenza sulle donne durante il parto/nascita e immediato dopo parto. Perchè la violenza è cosa sottile e tremenda.
La violenza ostetrica è stata considerata ufficialmente una delle 19 forme di violenza sulle donne all’interno di una famosa legge Venezuelana nel novembre del 2008, e più volte ripresa in documenti di vario tipo. (vedi post successivi)
Con violenza ostetrica si intendono tutte quelle pratiche che in diversi modi minano la sicurezza e la salute fisica di mamma e bambino, nonchè il loro benessere psicologico e mentale. Pratiche spesso scientificamente inutili, non supportate dalle evidenze, o considerate esplicitamente dannose.
Si pensi alle visite inutili in travaglio ogni ora e da più operatori quando l’O.M.S. parla di controlli, se necessari ogni 4 ore;  alle episiotomie che non dovrebbero essere più del 10/15 % e che invece vengono eseguite al 60 /70% delle donne con gravi ripercussioni sulla loro vita sessuale futura; alla  manovra di Kristeller  che potrebbe essere tollerata per non più del 3/4%  dei casi, mentre invece viene praticata di routine nelle sale parto, (pratica che andrebbe abolita per i gravi rischi che possono conseguirne alla madre e al bambino, dei quali quello minore è la rottura delle costole materne); alla dilatazione manuale; al taglio cesareo che aumenta di quattro volte rispetto al parto spontaneo il rischio di morte materna.
Ma si pensi anche solo alla limitazione di muoversi o di assumere cibo e bevande, all’obbligo di rimanere sole in ambienti sconosciuti senza il conforto di una persona scelta dalla donna stessa ( al sud questo è frequentissimo); al non poter tenere sempre con sé il proprio bambino; al consenso informato firmato appena si entra in ospedale che dà la facoltà al medico di fare ciò che vuole e lo mette al riparo dalle denunce; alla mancanza di informazioni statistiche accurate su ciò che si fa nell’ospedale incluse le quantità degli interventi ed i risultati...
Sembra assurdo considerare tutto questo una violenza, eppure le tante donne che ho incontrato in questi anni denunciano troppo spesso questo “sentire”.
Nessuna forse avrebbe mai la forza di denunciare un ospedale per violenza subita, ma molte, troppe, raccontano in sede privata un dolore mai sopito. Una ferita mai chiusa. Una lacerazione interiore che nessuna cicatrice fisica può considerare guarita.
I racconti evidenziano una realtà molto più drammatica di quello che si pensa. Le conseguenze di questi vissuti sono molteplici e duraturi. Molto più spesso di quanto si sappia, sono anche all’origine di tante separazioni di coppia e di depressioni post partum.
E i numeri sono molto più alti di quello che si immagina. In ogni parte del mondo.

Per il momento non aggiungo altre parole, ma vi invito a prendere visione dei post successivi e dei video in essi indicati.

Donne e Non Violenza


Nel 2007 Il Movimento Non Violento  a nome di Tiziana Valpiana, sottoscriveva una mozione in difesa della donna contro la violenza ostetrica. Il tema è stato ripreso anche in parlamento, anche se non si sono ancora raggiunti gli obiettivi di tutela che ci si era posti.
Questo commovente filmato girato da alcune ostetriche bergamasche negli ospedali italiani illustra questa mozione e... ci apre i cuori e la mente!
condividetelo!   lo trovate nel nostro canale youtube col nome "parto e nascita senza violenza" http://www.youtube.com/user/melogranomilanosud 

Venezuela e Italia


Legge contro la violenza ostetrica in Venezuela. 25 novembre 2008

VENEZUELA Diritto ad una vita libera dalla violenzaIl 25 novembre  l'Assemblea Nazionale della Repubblica Bolivariana di Venezuela ha approvato all'unanimità una Legge Quadro sul diritto delle donne a  vivere una vita senza violenza. Alla seduta hanno partecipato più di  4000 donne di tutti i settori sociali e politici.Questa legge, che è stata approvata proprio nella giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, identifica 19 forme di violenza contro le donne: psicologica, fisica, domestica, sessuale, lavorativa, patrimoniale ed economica, ostetrica, istituzionale, simbolica; inoltre la sterilizzazione forzata, il traffico e la tratta, le molestie, lo stupro, la prostituzione forzata, la schiavitù sessuale. Nella norma si stabiliscono meccanismi per rendere effettivo l'esercizio dei diritti umani delle donne e, in materia processuale, si stabilisce la creazione di organi specializzati nella giustizia di genere come i Tribunali della Violenza contro le donne. L'abuso sessuale nelle scuole, nei luoghi di lavoro, negli studi medici sarà punito con una pena che va da 1 a 3 anni di carcere; il traffico e la tratta con una pena che va da 15 a 20 anni.La legge identifica inoltre la violenza ostetrica, definendola come una situazione in cui la donna non è curata opportunamente ed efficacemente; è obbligata a partorire in posizione supina e le viene negata la possibilità di vedere il suo bambino appena nato; viene alterato il procedimento normale del parto e viene praticato un cesareo inutile. Con la nuova legge questo tipo di maltrattamento sarà considerato un reato e sarà multato con una sanzione che va da 3.230 a 6.241 dollari e con l'apertura di un procedimento disciplinare a carico del medico. Malgrado le forti pressioni contrarie messe in atto da alcuni mezzi di comunicazione e da alcuni settori della società, l'Assemblea Nazionale ha approvato questa legge con il grande appoggio di donne delle organizzazioni politiche, accademiche e professionali. Fonte Adital (www.adital.com.br)

Un solo commento: e meno male che l’Italia dovrebbe essere uno dei “grandi paesi del mondo”! Ma finiamola con queste baggianate! Il nostro povero paese sta crollando sotto tutti i fronti e il modo in cui una donna è trattata durante il suo percorso nascita è indicativo di un intera cultura!

Poster "i Diritti delle Donne"


Vi riporto per intero questo documento invitandovi a visionare anche il video ad esso relativo nel nostro nuovo canale youtube   http://www.youtube.com/user/melogranomilanosud
E’ un video intenso, ma utilissimo per risvegliare le nostre coscienze assopite!


sabato 10 marzo 2012

Un Video per la Tua Attesa



Abbiamo il piacere di segnalarvi un bellissimo e utile dvd sulla gestione della      gravidanza e la preparazione al parto, realizzato dal Melograno in collaborazione  con ARS MEDICA. Un DVD piacevole, che si può' visionare tutto insieme oppure  vederlo a "pezzi" a seconda della tematica che più vi interessa.  Allegato trovate un  opuscolo con consigli,  tutele normative e  buone abitudini per affrontare la  gravidanza in tutta salute.
In vendita a 15 euroRichiedilo alla segreteria, vi daremo tutte le info  necessarie per poterlo ricevere comodamente a casa tua. (info.melograno@gmail.com)

venerdì 9 marzo 2012

Parto e Maternage: confronto tra donne e culture



In occasione dell'iniziativa REGALIAMOCI LA DIVERSITA'organizzata dal  Comune di Rozzano(MI)  in collaborazione con la Consulta Multietnica  presso la Biblioteca Civica, Il Melograno presenterà un interessante video  sull'importanza del momento della gestazione, sulla gestione attiva e  consapevole del proprio parto, e più in generale sulle pratiche di  accudimento naturale dall'allattamento, al massaggio, al cosleeping...
Il video lancerà la discussione sul confronto delle pratiche di  parto e maternage nelle diverse le culture. La presenza delle donne  straniere renderà vivo e interessante questo incontro stimolandoci una  profonda riflessione sul nostro modo di approcciare la maternità.
INIZIATIVA BELLISSIMA DA PREMIARE CON LA VOSTRA  PRESENZA!
ingresso libero, il 24 MARZO alle ore 15.30 presso la biblioteca degli adulti a Rozzano (mi). Nella attigua biblioteca dei ragazzi sarà possibile iscrivere i propri bambini ai laboratori del sabato pomeriggio, così da poter seguire il dibattito con maggiore libertà.

lunedì 5 marzo 2012

Mamma Creativa


Continuiamo la nostra riflessione sui giochi e giocattoli per i piccolissimi, condividendo con voi queste significative immagini.
Nata da un nostro suggerimento rispetto ad una proposta ludica per un bimbo intorno agli 8/9 mesi, una mamma ha realizzato dei bellissimi PANNELLI TATTILI/MULTIATTIVITA’.
Superandoci in inventiva e creatività ha realizzato un vero e proprio angolo tattile superattrezzato. Degno del migliore degli asili nido! Lo mostriamo non solo per darvi delle idee, ma anche per farvi capire quanto possa essere semplice creare qualcosa di molto bello e utile. 
I pannelli tattili sono generalmente superfici rivestite di vari materiali/oggetti che i bambini possono divertirsi a scoprire e gustare. Possono esserci tante “piastrelle” ognuna con un materiale diverso (le basi sono costituite da mattonelle di legno, plastica o cartoncino ondulato...), possono essere tutte separate tra loro e usate a terra (ad esempio come percorso tattile da fare coi piedi nudi), oppure attaccate al muro per essere esplorate soprattutto con le mani.
I Pannelli Multiattività possono essere dei cubi o delle mattonelle o delle “trapunte” appositamente attrezzate, che danno al bambino la possibilità di cimentarsi in varie attività (allacciare le stringhe, infilare-sfilare, abbottonare-sbottonare, staccare-attaccare, etc..)
In questa sede non entriamo nel dettaglio delle proposte suddette, ma vi invitiamo ad ammirare questa bellissima opera fai da te di una super mamma normalissima!! 
(particolare non di poco conto: questi pannelli sono stati regalati in occasione del Natale. complimenti per l’idea utile e intelligente!) 

I pannelli sono 3, di compensato, molto grandi,  con incollati sopra pezzi di zerbino, pannello di sughero, spegne di vari colori e forme, interruttori di vario tipo, specchio, tessuti vari, oggetti in rilievo, cinture, fotografie, nastri, cerchi colorati..... Completano il tutto due parallelepipedi rivestiti di tessuto colorato. Ottima soluzione per circoscrivere l'ambiente senza "rinchiudere" il pupo in uno spazio ristretto e disordinato quale di solito è il comune "box". E immaginiamo quante meravigliose avventure vivrà il nostro piccolo amico una volta diventato un po' più grandino con questi stupendi cuscinoni! 





















Non vi resta che prendere spunto e divertirvi coi vostri bimbetti e ringraziare la "nostra" mamma che ha condiviso con noi questo suo lavoro!

domenica 4 marzo 2012

Piccolissimi "noiosi" o "annoiati"?


Piccolissimi? Ma cosa gli faccio fare?? Peluche, giostrine, sonaglietti... dopo pochi istanti li ritroviamo desolatamente per terra con i bimbi nervosi e agitati. Ma possibile che così piccolini siano già così "vivaci"? Qualsiasi cosa proponiamo, lo intrattiene solo per pochi minuti. Non riescono a stare fermi un attimo, si agitano nella sdraietta, si divincolano nel passeggino, piangono disperati dentro al box! Ma possibile che non gli va bene niente?!?
Non avete mai pensato che forse si stano annoiando?? Possibile annoiarsi a 7/10 mesi? Possibile che quel giocattolo nuovissimo tutto suoni e lucette lo abbia già stufato? Pensiamoci bene. Anche noi quando "subiamo" un intrattenimento qualsiasi alla lunga iniziamo a manifestare insofferenza, figuriamoci un bimbetto sotto l'anno i cui sensi più spiccati sono quelli del tatto e del gusto che raramente riescono ad attivare liberamente quanto e come vorrebbero. Al posto di credere che ci sia qualcosa che non va nei nostri figli, o etichettarli subito come "bimbi che non vogliono stare da nessuna parte", proviamo a pensare che questa sia una dote meravigliosa! Che i nostri figli non si accontentano della banalità, che vogliono scoprire, conoscere, esplorare, divertirsi, rimanere impegnati! Non sono "noiosi", ma "annoiati"! sono molto più intelligenti di quello che noi ci aspettiamo. Non deludiamoli con proposte banali! Proponiamo loro qualcosa di realmente stimolante e vedrete che la loro capacità di attenzione vi sbalordirà, e le loro competenze si svilupperanno incredibilmente!

Di seguito troverete alcuni suggerimenti. Vi invitiamo a visionare le schede dettagliate sul nostro sito. 

Verso i 4/5 mesi i bambini sono in grado di afferrare e tenere in mano con consapevolezza ed intenzione gli oggetti,  nello stesso periodo iniziano a sperimentare il passaggio dalla posizione supina a quella prona. Queste nuove competenze gli danno la possibilità di sperimentare tantissimo. Possono finalmente toccare, manipolare, “assaggiare”, percepire oggetti dalle molteplici forme, colori, e soprattutto consistenza.  E’ quindi importante potergli proporre una vasta gamma di oggetti tutti diversi tra loro. Non i soliti giocattoli che alla fine sono sempre tutti uguali, tutti di plastica e con pochissime variabili di esplorazione. Ma oggetti di materiale diverso, con sapori vari, che regalino sensazioni molto particolari e interessanti.

A questo proposito vi invitiamo a leggere la scheda sul “cestino dei tesori” ideato da E.Goldschmied, sul nostro sito: www.melogranomilanosud.org (sezione approfondimenti)
Quando poi i bambini raggiungono  nuove capacità di movimento, come gattonare e stare seduti da soli a lungo, contemporaneamente iniziano a migliorare anche la propria “motricità fine” e ad ampliare la gamma delle proprie sperimentazioni. I bimbi dai 10 mesi in su iniziano a provare interesse per le azioni di “aprire e chiudere”, “stringere e lasciare”, “mettere dentro e tirare fuori”, “ruotare”, “impilare”, “infilare” etc..
Quindi abbiamo da un lato il grande divertimento nello sperimentare tutte le sue nuove capacità corporee come gattonare, bordeggiare, strisciare, alzarsi e camminare; dall’altro li vediamo cercare qualsiasi cosa gli dia la possibilità di attivare tutte le altre competenze “fini” che abbiamo elencato prima (un esempio per tutti il classico “cestino delle mollette da bucato” da svuotare e riempire in continuazione!”)
Questa è una fase molto attiva e per certi versi molto interessante. E’ importantissimo che gli adulti lascino spazio alla sperimentazione e garantiscano al bambino lo spazio e i materiali più adatti per queste attività.

Vi invitiamo a leggere la proposta del  “gioco euristico” sul nostro sito www.melogranomilanosud.org  (sezione approfondimenti).

Concludiamo dicendo che i bambini non hanno bisogno di qualcuno che gli insegni a giocare, così come i bimbi non intendono la parola “gioco” nello stesso modo in cui la interpretiamo noi. I bambini non hanno bisogno di giocattoli, come direbbe la Montessori, ma hanno bisogno di un ambiente adeguato e di materiali adatti. I bambini, se lasciati liberi di sperimentare, trovano sempre “qualcosa con cui giocare”. Per loro il gioco è una vera e propria attività e come tale è necessariamente interessante. Se il gioco/attività è scelto bene, bene allestito e ben predisposto, il bambino si intratterrà per lungo tempo e sempre con tanta attenzione e serenità. E sarà anche molto piacevole per l’adulto che lo affianca e lo accompagna in questo bellissimo lavorìo!

Per chi desidera "provare e toccare con mano" l'efficacia delle nostre proposte relativamente alla organizzazione dello spazio e dei giocattoli dei bambini (0-3 anni e più), vi invitiamo a contattarci. Verremo a casa vostra con il nostro materiale! 

sabato 18 febbraio 2012

Una Nascita Speciale (?)


Rimanendo in tema di neve, isolamento e situazioni critiche, qualche giorno fa il telegiornale ha trasmesso la notizia della nascita di una bimba.
Cosa c’è di speciale in tutto questo, direte voi?
Bhe, diremmo che di speciale ha il fatto di essere nata in casa, con l’aiuto di un vicino. Bloccata dalla tormenta di neve in corso, la giovane mamma ha cercato di chiedere aiuto, ma la stessa ambulanza è rimasta bloccata lungo la strada resa impraticabile per la neve. I soccorritori hanno proceduto a piedi, ma nel frattempo la bimba è nata senza alcuna complicanza nel tepore della sua casa. 
Una nascita speciale.
Davvero?
Davvero credete che sia così tanto speciale?
Mio figlio di 10 anni, ascoltando insieme a me la notizia, ha commentato: “bhe? e allora? cosa c’è di così tanto speciale? perchè lo dicono al telegiornale?? Anche mia sorella è nata in casa e nessuno ha detto niente!” e se ne è andato senza capire il motivo di tanto scalpore.
Questo fatto mi ha colpita moltissimo.
E, non lo nascondo, mi ha anche inorgoglito.
Mio figlio non trova nulla di eccezionale in un parto vissuto in casa.
E l’ho considerata una cosa stupenda.
Stupenda perchè il suo vissuto di fratello maggiore di una bambina partorita a domicilio (per scelta e con adeguata assistenza ostetrica) è così ingenuo e trasparente da renderlo ancora più bello e profondo. Stupenda perchè è un vissuto che gli rimarrà dentro per sempre. Un vissuto positivo, sereno e dolcissimo che lo renderà un padre particolarmente sensibile e attento. Stupenda perchè è un vissuto che considera la nascita in casa una cosa normale, nel senso di norma/prassi, una cosa semplice, fattibile e condivisibile. Stupenda perchè tutto ciò è determinante per la sua formazione e la diffusione di un modello culturale di nascita “normale” e non eccessivamente medicalizzato. Stupenda perchè mi conferma che quello che sto vivendo e trasmettendo ora ai miei figli rimarrà per sempre impresso nella loro mente e nel loro cuore, e questo mi dà speranza circa le loro scelte e i loro vissuti futuri.
Un pediatra, recentemente ascoltato in televisione, ha detto, commentando la scelta di uno svezzamento naturale:  “anche il figlio di un mio collega è stato svezzato con il metodo dello svezzamento complementare e in modo vegetariano... ciò non toglie che a 3 anni all’asilo si sia fiondato a mangiarsi con gusto una fetta di salame!”. 
Rispondo a questo pediatra, commentando i vissuti di mio figlio, con queste parole :“per quanto una mela, cadendo dall’albero che le ha dato la vita, possa essere sospinta lontano da un colpo di vento, essa non cadrà mai troppo lontano dal suo albero!”